19 giu 2010

Quando non lo piangi più come disperso di guerra


LA VEDOVA DEL SOLDATO MAI PARTITO
Ci sono guerre che si combattono ogni giorno .
Guerre che non prevedono fucili, bombe, aerei, ma lasciano ugualmente feriti sulla strada.
Ci sono guerre in cui ogni giorno ti sbatte in faccia il suo guanto di sfida e ogni giorno, spossato e distrutto da tutti i combattimenti dei giorni precedenti, devi affrontare il nuovo scontro e cercare di sopravvivere.
QUESTA E' LA MIA GUERRA, ma..
NON E' DI QUESTA GUERRA CHE VOGLIO PARLARE .

Ci sono guerre che si combattono interamente dentro ad un'unica persona.
Sono drammatiche.
Il campo di battaglia è l'unico straccio di anima ed i colpi , da qualsiasi parte arrivino, colpiscono sempre quel solo, unico cuore.
Ogni battaglia è fra due antagonisti così diversi, così lontani negli obiettivi, nei desideri e nei valori, che non potranno mai arrivare ad un trattato di pace.
Il termine della guerra ci sarà soltanto quando uno ucciderà l'altro.
Fino a quel giorno saranno continue battaglie.

Io amavo un uomo che è partito per una di queste guerre.
Non so se e da quanto tempo fosse già ingaggiato per un livello " freddo" del conflitto, ma un giorno , dopo anni di travaglio, è partito.
Il tempo è passato e della sua guerra non avevo notizia.
A volte riuscivo a rivedere lui, ricevevo qualche informazione, ma nulla che mi facesse sperare che il conflitto potesse finire e lui tornare.
Eppure io aspettavo.
E speravo.
Di più : ci credevo.
Come si crede in qualcosa che non vedi e che non sai, ma hai bisogno che esista per potere dare un senso al mondo ed a te stessa, io ci credevo.
Credevo che avrebbe vinto e che sarebbe tornato.
Nel tempo , ogni informazione che ricevevo , ogni passaggio di immagini e parole , confermava quello che i pareri univoci che mi circondano, esprimevano : L'UOMO CHE AMAVO ERA MORTO .
Non una fine fisica, ma una fine, una cessazione o , semplicemente , la realizzazione di una perdita.
Eppure io ci credevo.
Ho vissuto e continuato a vivere con questa fede, come le VEDOVE DEI SOLDATI di cui non si è MAI RINVENUTO IL CORPO, di cui una sola notizia su un foglio di carta che non capisci e non sai chi invia, ti informa. Con la speranza irrazionale e cieca che in quel messaggio ci fosse un abnorme errore..
Poi, poche settimane fà, qualcuno dal fronte è tornato.
Con lo stesso cuore come campo di battaglia e con la stessa anima dilaniata.
Con gli stessi occhi e le stesse mani, su un corpo decisamente diverso, asciugato, sfinito.
Era la mia FEDE che voleva farmi riconoscere lui o era una proiezione dei suoi desideri più profondi.
HO CREDUTO.
Come avevo continuato a fare aspettando, ho continuato a credere.
Ma sono bastati pochi giorni.
Pochi giorni per vedere la verità.
LA GUERRA ERA PERDUTA.
A ME AVEVA RIPORTATO IL CADAVERE CHE MI MANCAVA.
E.. UN VINCITORE BARBARO.

UN CADAVERE SU CUI PIANGERE.

( Ho letto tempo fa il blog di Inna e Basta , riporto questo suo bellissimo scritto in cui qualche donna si può riconoscere :
( TROPPO BELLA E TROPPO VERA PER MOLTE DI NOI, PER TENERLA SOLO PER ME E NON CONDIVIDERALA !!)

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